Styling e Interior Styling
Cosa significa fare Styling di interni oggi e perché questo ruolo è sempre più determinante
- Introduzione
- Nascita ed evoluzione dello Styling
- Styling e Aziende
- Interior Styling
- Interior Styling in Italia e come diventare Stylist
- L’importanza di un valido Stylist
1. Introduzione
Complice l’influenza delle nuove professionalità provenienti da oltre i confini, giorno per giorno si moltiplicano le figure professionali che si interfacciano nell’ambito del design e della progettazione creativa in senso lato, spesso sovrapponendosi e creando un quadro nel quale non è facile districarsi, nemmeno per gli addetti al settore. Sono svariati anni che, offrendo a clienti sia privati che business i nostri servizi di Styling e Interior Styling, cerchiamo di fare chiarezza sul ruolo e sulle competenze di una delle figure più nuove e meno conosciute ai più, del panorama italiano inerente al mondo dell’Architettura e del Design di interni: lo Stylist.
“Styling è la disciplina di coloro che, attingendo da ciò che il mercato mette a disposizione, organizzano e combinano elementi al fine di ottenere un determinato e ben preciso risultato estetico“
2. Nascita ed evoluzione dello Styling
Styling è una parola inglese il cui significato può essere reso con “creare uno stile”. In questo senso lo Styling si applica a numerosi ambiti professionali, dalla moda al teatro, dall’estetica al design industriale.
In senso lato si potrebbe dire che lo Styling è la disciplina di coloro che, attingendo da ciò che il mercato mette a disposizione, organizzano e combinano elementi al fine di ottenere un determinato e ben preciso risultato estetico.
Gli anni Ottanta e poi i Novanta con la diffusione e affermazione delle riviste di moda e i primi editoriali tematizzati, permettono la nascita della figura dello Stylist, che per i servizi fotografici doveva ricreare la giusta atmosfera e scegliere gli abiti e abbinamenti adeguati per le modelle.
Da allora la figura dello Stylist si è molto evoluta e le sue capacità e compiti ampliati. Attualmente nel settore moda il suo ruolo non è solo limitato alla selezione e combinazione di abbigliamento e accessori per sfilate o servizi fotografici, ma si occupa dei cataloghi e lookbook, collabora alla ricerca e allo sviluppo dell’idea che convoglia nella comunicazione di uno stile e di un brand, e affianca stilisti e direttori creativi per l’elaborazione delle collezioni.
Dall’ambito della moda la figura dello Stylist si è affermata anche in molti altri settori, dall’arte al food and beverage, passando per i gli allestimenti fieristici e le installazioni temporanee, fino agli eventi.
Non è raro sentir parlare di Prop Styling. In inglese i “props” sono gli oggetti di scena, con riferimento all’ambito teatrale e cinematografico. Con Prop Styling si intende quindi il lavoro di ricerca, selezione, assortimento e allestimento di oggetti ed elementi di vario tipo prima di uno scatto fotografico, spettacolo teatrale o ripresa cinematografica. Ad oggi Prop Styling è utilizzato in senso lato per indicare l’allestimento fisico di set di qualunque tipo, e fa riferimento ad esso in particolare, per differenziarlo dal Set Design, che è invece la progettazione a tutto tondo dello spazio scenico di un set, comparabile di fatto alla figura dello scenografo teatrale.
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3. Styling e Aziende
Nel mondo aziendale e del prodotto, esattamente come per la moda, lo Stylist viene coinvolto nelle occasioni in cui è necessario che il brand o il prodotto dell’Azienda venga comunicato all’esterno. Egli lavora quindi sull’immagine che il marketing aziendale vuole comunicare, e fa in modo che campagne advertising, cataloghi dei prodotti o allestimenti di varia natura siano con essa coerenti.
Chi stabilisce l’obiettivo di immagine varia da caso a caso, può essere l’azienda stessa con il suo reparto marketing interno, l’Art Director oppure una combinazione dei tre ambiti (brand – direzione artistica – stylist). Nel caso in cui le figure siano separate, generalmente è il Set Designer a progettare lo spazio del set fotografico e a selezionare eventuali arredi, mentre il Prop Stylist si occupa esclusivamente dell’oggettistica e della sua collocazione all’interno dello spazio. Non è raro però che le due figure coincidano, per avere un risultato più univoco e diretto.
Per fare un esempio, quando sfogliamo una rivista e in essa vediamo una fotografia che pubblicizza una cucina, corredata con oggetti di uso comune e circondata da altri arredi, molto probabilmente chi ha selezionato quegli oggetti e li ha disposti nello spazio al fine di ricreare un determinato tipo di effetto (una cucina accogliente, domestica, moderna, futuristica ecc.) è stato lo Stylist.
Nel mondo del design e delle finiture di interni la cura dello Styling è diventata un elemento determinante perché le Aziende siano al passo coi tempi. Spesso infatti è lo Stylist che, oltre a curare il singolo servizio fotografico, propone alle Aziende nuovi approcci e punti di vista che siano in linea con i trend generali del settore, e forme di comunicazione coerenti. In questo senso la figura dello Stylist si fonde con quella del consulente creativo, e non è raro trovare professionisti che propongono servizi completi di questa tipologia.
4. Interior Styling
Quando si parla di spazi e in particolare di spazi interni, che siano domestici o commerciali, lo Styling viene declinato come Interior Styling. In questo caso lo Stylist lavora su uno spazio, sia esso reale o virtuale, per il raggiungimento di un determinato obiettivo d’immagine.
Più nello specifico, lo Styling degli interni è l’ultima fase del progetto degli spazi, e si focalizza sull’ultimo livello di percezione, quello estetico. Esso è il tocco finale a una stanza o uno spazio che completa l’aspetto desiderato e dà vita ai suoi arredi. Come vedremo più avanti, in molti paesi esteri quella dello Stylist è una figura professionale ben definita, mentre in Italia è ancora di difficile collocazione, poiché poco conosciuta, sebbene fondamentale per la resa finale di un progetto!
“Lo Stylist nel mondo dell’edilizia è una figura relativamente nuova per quanto riguarda i servizi rivolti a clienti privati che desiderano degli ambienti curati nel dettaglio, e che oltre alla funzionalità generale degli spazi vogliono che l’immagine finale risulti coerente anche nella scelta e disposizione degli oggetti.”
Anche in questo ambito lo Stylist deve essere una figura ben aggiornata circa ciò che il mercato e i trend propongono, e fa continua ricerca su brand, prodotti, stili e tendenze. La ricerca è l’anima del lavoro dello Stylist, che occupa parte significativa del suo tempo nell’aggiornamento costante tramite riviste di settore, pagine web, partecipazione a fiere, congressi ed eventi.
Come succede per il mondo fotografico visto al capitolo precedente, così anche nel mondo degli interni possono coesistere più figure professionali, come nel caso di Architetto e Stylist, in cui il primo si occupa della progettazione architettonica dello spazio (layout, impianti, divisioni interne, isolamento..), ed il secondo tutto ciò che concerne la resa estetica degli ambienti (moodboard, materiali, arredo, oggettistica..).
Tuttavia non è infrequente che l’intero processo di ristrutturazione di uno spazio venga affidato ad un’unica figura – come accade nel caso di MA!Studio, in cui ci occupiamo sia di progettazione che di Styling. In questo caso lo studio di riferimento si può avvalere di un direttore lavori/coordinatore di cantiere che segua tutte le questioni tecniche, il quale farà capo al progettista incaricato per tutte le decisioni.
Diversi ambiti possono avvalersi dell’Interior Styling, dai set di uno spettacolo televisivo, lo showroom di un’azienda o di un rivenditore, o anche solo una singola stanza nella casa di una persona.
Lo Stylist nel mondo dell’edilizia è una figura relativamente nuova per quanto riguarda i servizi rivolti a clienti privati che desiderano degli ambienti curati nel dettaglio, e che oltre alla funzionalità generale degli spazi vogliono che l’immagine finale risulti coerente anche nella scelta e disposizione degli oggetti.
Questo tipo di servizio può fare la differenza nell’efficacia di un intervento in termini di risultato complessivo. Nella maggioranza dei casi infatti accade che l’architetto concluda le sue prestazioni a cantiere ultimato, quando ancora arredi e complementi non sono stati scelti, lasciando così ai clienti l’onere di tutte quelle scelte che, di fatto, creano e completano l’estetica degli ambienti, e circa le quali essi possono comprensibilmente essere impreparati. Questo porta ad avere spazi belli e curati dal punto di vista architettonico, ma per nulla valorizzati da ciò che poi viene inserito al loro interno.
L’errore -a questo punto inevitabile- di alcuni committenti, è affidarsi in toto ad un negozio o showroom che dirigerà le scelte sulla base del proprio stile, utilizzando solo le aziende da loro vendute e, di fatto, imponendo la propria visione, senza rendere davvero personale ed interessante il risultato finale. Quante volte ci è capitato di entrare in casa d’altri pensando che -le nuove costruzioni in particolare- risultino tutte molto simili a livello estetico? Perché manca a tutti gli effetti la personalità e l’anima di chi ci abita!
Anche Attività come alberghi, ristoranti e negozi hanno iniziato ad avvalersi dei servizi di Styling per mantenere una immagine aggiornata ai trend: offrire ai clienti spazi esclusivi e ricercati e potersi rinnovare periodicamente senza per forza ricorrere a lavori edili è infatti un ottimo modo per risultare sempre “freschi”, senza doversi impegnare in lavori lunghi ed onerosi.
5. Interior Styling in Italia e come diventare Stylist
In Italia la figura dello Stylist, come visto precedentemente, si declina, a seconda dell’ambito, in diversi modi. Una trattazione trasversale ai vari settori richiederebbe un approfondimento a parte: ci concentreremo quindi sul settore dell’architettura e del design.
In alcune nazioni coloro che si occupano di styling ed interni hanno una categoria specifica, che molte volte è regolata da normative nazionali. Specialmente nel mondo anglosassone le figure che si occupano dell’aspetto estetico di un immobile sono chiaramente suddivise e necessitano di apposita formazione e registrazione, come in Inghilterra, Stati Uniti, Australia o Francia, dove è uso comune che il progetto venga sviluppato a più mani attraverso la proficua collaborazione tra figure tecniche (geometri, architetti o ingegneri) e figure specializzate nella resa estetica, come gli Stylist. I professionisti si occupano di aspetti tecnici e/o estetici a seconda della loro categoria, e cooperano all’ottenimento di un determinato risultato finale, incastrando perfettamente ruoli e formazione.
In Italia non esiste una suddivisione così esatta delle figure, ed è perciò possibile trovare architetti che si occupano non solo dello sviluppo di un progetto dal punto di vista edile, ma anche di interior design (nella cura e selezione di finiture e arredi) e styling (nella scelta di complementi e cura dell’allestimento e immagine complessiva di uno spazio). Viceversa, può essere lo Stylist a guidare il cliente nella individuazione di una immagine stilistica coerente per i propri spazi e servirsi di una figura tecnica a supporto di determinate decisioni cantieristiche.
L’unica figura che ha come focus primario del proprio lavoro la cura estetica complessiva di uno spazio, dall’arredo alla selezione dell’oggettistica, è l’Interior Stylist. Un architetto può limitare la propria prestazione alla semplice edificazione delle pareti di un immobile, l’interior designer può occuparsi delle finiture e della scelta degli arredi, ma se l’obiettivo è arricchire uno spazio con oggetti e complementi appositamente selezionati, è l’Interior Stylist la figura più indicata.
Dal punto di vista normativo, tra le varie figure professionali solo l’architetto iscritto all’Ordine può redarre e depositare pratiche edilizie, e necessita di formazione universitaria e abilitazione.
Per formarsi come Stylist non è previsto invece alcun percorso specifico, ma sono ad oggi disponibili corsi e master di varia natura, calibrati sui diversi settori di applicazione (moda, design, food ecc). In generale per formarsi e specializzarsi nello Styling sono determinanti l’attitudine personale, la pratica sul campo e l’esperienza, oltre che il costante aggiornamento e la ricerca.
6. L’importanza di un valido Styling (e Stylist)
In un mondo in cui l’immagine è centrale, in cui la ricerca del bello è sempre più spinta, in cui i trend cambiano a grande velocità, è naturale che una figura deputata alla buona riuscita dell’effetto visivo di uno spazio sia sempre più importante e ricercata. Ancora di più, ciò è valido per gli ambiti dove la vendita e l’esperienza sono al centro dell’interesse, per cui Aziende e Attività –come si è visto- si fanno affiancare non solo da esperti di marketing, ma anche da professionisti dell’immagine, che in definitiva sono a loro modo professionisti della comunicazione non verbale.
Un bravo Stylist, specialmente se in grado di occuparsi anche di Design e progettazione creativa, può fare la differenza nella creazione dell’immagine collettiva di un brand, di un prodotto o di un luogo.
Ma può anche favorire la sensibilità del pubblico verso un certo stile, una certa qualità, e -perchè no- trasmettere dei valori. Nel nostro lavoro di Stylist, per esempio, dedichiamo tempo e attenzione alla ricerca di piccole realtà artigiane oltre che ai grandi nomi blasonati del design, e questo è uno dei nostri modi per favorire la sostenibilità, le tecniche tradizionali e le attività locali.
Una trattazione completa ed esaustiva dell’argomento richiederebbe molte pagine di approfondimento, ma speriamo di aver fatto maggiore chiarezza circa ciò che riguarda lo Styling e la professionalità dello Stylist.
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