Alla Milano Design Week 2023 con MA!Studio

Le 5 migliori installazioni della Milano Design Week (secondo noi)

  • Introduzione
  • The Apartment by Artemest
  • Cassina Echoes: 50 Years of IMaestri
  • Beyond the Surface by Solid Nature
  • The Art of Light by Elle Decor
  • Campo Base
  • Menzioni speciali

@Stefano Giulio Pavesi

1. Introduzione

Anche quest’anno è terminata la Milano Design Week, che si è confermata essere un’esplosione di eventi ed installazioni sparse per tutta la città.

Abbiamo raccolto una piccola selezione delle proposte che più ci hanno conquistate.

2. The Apartment by Artemest

Artemest, e-commerce di artigianato di lusso italiano, propone il suo progetto collocato nel palazzo storico di Via Cesare Correnti 14, nel distretto delle 5Vie. Coerentemente con lo spirito del brand, è quartiere caratterizzato dalla presenza di laboratori artigiani ed artistici.

La location è una raffinata dimora anni 30, in cui si è concentrato il lavoro di allestimento di sei nomi dell’interior design internazionale. Caratteristica fondamentale è stata l’utilizzo esclusivo di arredi, illuminazione, complementi e opere d’arte realizzati da artigiani, aziende, e artisti che collaborano con Artemest.

Nello specifico:

-l’ingresso della casa è stato curato da T.ZED Architects;

-il living da Kingston Lafferty Design;

-la terrazza è di MONIOMI Design,

-la sala da pranzo di Nina Magon,

-la camera da letto by Styled Habitat,

-corridoio e studio di Anne-Sophie Pailleret.

Il progetto ha richiesto la conciliazione di filosofie e interpretazioni creative da parte dei diversi Designer. Si può dire che il risultato sia stato più che positivo, con l’ottenimento di allestimenti perfettamente integrati nell’atmosfera della location e dialoganti tra di loro.

Sul sito di Artemest è possibile navigare l’Appartamento anche ad evento concluso, ed è addirittura disponibile una godibile playlist associata all’installazione.

Abbiamo particolarmente amato: la selezione accurata e originale di oggetti e complementi ed il loro styling.

3. Cassina Echoes: 50 Years of IMaestri

La Collezione iMaestri di Cassina -presentata per la prima volta nel 1973- raccoglie e reinterpreta gli arredi disegnati per lo storico brand brianzolo da parte degli architetti e designer che hanno fatto la storia. I modelli di Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand, Charles Rennie Mackintosh, Gerrit Thomas Rietveld, Eric Gunnar Asplund, Franco Albini, Marco Zanuso, Ico Parisi e Giacomo Balla, Gio Ponti, Vico Magistretti e Carlo Scarpa vengono attualizzati nel rispetto del loro design originario, ma utilizzando tecnologie al passo coi tempi.

Per il 50° anniversario della collezione e in previsione dell’uscita di quest’autunno del libro “Echoes” (a cura di Ivan Mietton,ed. Rizzoli), Cassina ha proposto l’installazione “Echoes, 50 years of iMaestri”, curata dall’art director Patricia Urquiola con Federica Sala, presso Palazzo Broggi. La location, ex caveau di banca, presentava uno stile industriale e decostruito, completamente immerso in una luce e nei toni del colore rosso tipico del brand.

Oltre al racconto della ricerca e del metodo che Cassina ha perseguito per portare la sua solida eredità storica nel presente e verso il futuro, l’esposizione ha permesso di portare agli occhi del pubblico progetti e prototipi sconosciuti e rimasti per anni negli archivi. Sono stati anche presentati oggetti decostruiti nei loro singoli elementi costitutivi, per permettere di coglierne la raffinatezza tecnologica.

Abbiamo particolarmente amato: l’effetto scenico dell’installazione, curata tridimensionalmente con particolare attenzione per luci, musiche e colori.

4. Beyond The Surface by Solid Nature

L’installazione Beyond the Surface è stata la vincitrice del Fuorisalone Award 2023 come evento più memorabile votato dai visitatori, e ancora prima della Milano Design Week aveva creato già molta aspettativa intorno a sé. Collocata in via Cernaia 1 in quello che normalmente è un il giardino e il parcheggio sotterraneo di Casa Maveri, l’installazione voluta dal brand olandese di pietre naturali ha coinvolto gli architetti di OMA Ellen van Loon e Giulio Margheri nella vera e propria progettazione di uno spazio che non è solo un allestimento, ma una architettura ad hoc.

Partendo dal giardino esterno, mostra collettiva con arredi e bar (con vari pezzi tra i quali alcuni dalla designer Sabine Marcelis e dall’artista iraniana Bita Fayyazi), i visitatori hanno poi potuto esplorare la sequenza di spazi ipogei il cui percorso è stato immaginato per essere incentrato sulla sensorialità e sull’esperienza immersiva del pubblico negli spazi.

Il CEO di SolidNature, David Mahyari, afferma: “Per la mostra di quest’anno sono entusiasta di avere la possibilità di motivare le persone a sognare, guardando il mondo attraverso il filtro di SolidNature. Di solito sono intimorito dai miei stessi sogni. La mole di lavoro e la disciplina necessarie per poterli realizzare sarebbero sufficienti a fermarmi, facendomi rimanere nella mia comfort zone. Sappiamo tutti però che non avviene mai niente di magico all’interno della comfort zone e spero che Beyond The Surface ispiri i visitatori a fare il grande passo e a credere nei propri sogni”.

Abbiamo particolarmente amato: lo studio attento degli spazi nella loro resa architettonica, la sensazione di trovarsi in una dimensione a sé, fatta di materiali preziosi. I visitatori sono stati omaggiati di un piccolo, meraviglioso pezzo di pietra semipreziosa.

5. The Art of Light by Elle Decor

Non possiamo non menzionare la mostra ideata da Elle Decor per la Milano Design Week 2023, non solo per l’ottimo risultato della collaborazione degli studi Giuliano Andrea dell’Uva Architetti (che ha curato il progetto di interni ed arredo), Metis Lighting (progetto illuminotecnico) ed il paesaggista Antonio Perazzi, ma anche perchè MA!Studio ha preso parte al team che studiato e realizzato lo styling degli ambienti, coordinato da Micol Cerani.

Il percorso espositivo all’interno di Palazzo Bovara in Corso Venezia è stato una riflessione sul significato della luce all’interno dello spazio. Le stanze e il giardino di Palazzo Bovara hanno preso le sembianze di uno spazio abitativo in cui si ritrovano pezzi d’arredo arredi storici, icone del design del Novecento e novità presentate in occasione del Salone del Mobile. Con la luce, il colore è stato protagonista di questo percorso, caratterizzando in modo marcatamente differente i vari ambienti, e permettendo una vera e propria immersione esperienziale in essi.

Oggetti e complementi scelti per questa mostra si integrano perfettamente con la filosofia espositiva, talvolta attirando l’attenzione, talvolta mimetizzandosi nell’atmosfera monocromatica delle stanze, giocando tra matericità e trasparenze. Anche la geometria è stata criterio di ricerca e tratto distintivo della scelta dei vari oggetti, e ognuno di essi rappresenta una integrazione delle forme, oltre che dei colori, dello spazio ospitante.

Il percorso culmina con l’installazione al neon “M’illumino d’immenso” di Alfredo Jean, una delle varie opere d’arte di cui la mostra è costellata.

Livia Peraldo Matton, direttrice di Elle Decor Italia, racconta la mostra in questo articolo: “Il mio desiderio era di rendere visibili l’importanza della luce e la sua interpretazione nello spazio abitato”.

Abbiamo particolarmente amato: prendere parte a questo splendido progetto!

6. Campo Base

Campo Base è una delle grandi novità del Fuorisalone 2023. Così prende nome il progetto curato da Federica Sala, originato dalla collaborazione di sei Studi di architettura che operano in Italia: Massimo Adario, Giuliano Andrea dell’Uva, Eligostudio, Marcante-Testa, Hannes Peer e Studiopepe. Animati da una visione comune sull’abitare contemporaneo incentrata sull’intimità, la lentezza e il lento disvelamento, hanno dato vita ad un percorso di sei spazi (uno per ogni Studio) da scoprire pian piano muovendosi tra tendaggi e atmosfere ovattate, accompagnati dall’installazione sonora ASMR di Norma Jeane.

Ogni stanza è stata rappresentazione del concetto di individualità, per come declinato da ciascun progettista.

-Massimo Adario ha proposto, letteralmente, il cielo in un stanza, con una immaginaria casa di collezionista ospitata in uno spazio luminoso e che invita al riposo e al dialogo.

-Mercante-Testa nel loro ambiente riflettono la necessità di dare spazio a maggiore intimità spirituale, tramite “ambiti che preservino la ritualità all’interno dello spazio domestico”, di contro ad uno spazio esterno iperconnesso, che non ha soluzione di continuità con l’interno.

-Eligostudio e la sua tenda ottagonale “Omaggio a Renzo Mongiardino”, hanno rivistitato il  salotto di Palazzo Odescalchi a Roma, progettato da Mongiardino nel 1969, con una lettura più contemporanea e intima.

-“Omphalos” di Studiopepe, rifletteva anch’esso sull’esclusione del fuori dal dentro, articolando la stanza in più ambienti diversamente tematizzati.

-Lo spazio progettato da Hannes Peer riecheggiava uno studio d’artista con opere, tavoli da lavoro e oggetti dalle geometrie scultoree.

-Infine Giuliano Andrea dell’Uva ha proposto con “Ammonite” una riflessione sull’abitare il vuoto, con una rappresentazione di un’architettura destinata al raccoglimento solitario.

Abbiamo particolarmente amato: la possibilità di assaporare lentamente più atmosfere e la dimensione esperienziale e riflessiva.

7. Menzioni speciali

La vastità di proposte di questa Milano Design Week rende impossibile elencare tutti gli eventi e installazioni degni di nota, ma riportiamo qui qualche nome che ci sembra giusto menzionare oltre a quelli precedentemente illustrati:

-“Clay Court Club” presso il Tennis Club Milano Alberto Bonacossa di via Giuseppe Arimondi 15, reinterpretato da Cristina Celestino;

-La mostra-evento “Prendete e Mangiate” dedicata alla tavola, che ha riunito opere di numerosi artisti, artigiani e designer, presso SIAM 1838, in via S. Marta 18;

– “Abrakadabra” di Wonderglass, con la consulenza artistica di Jean Blanchaert, all’Istituto Ciechi di Milano, via Vivaio 7;

-“The Bright Side of Design”, mostra Presso Nilufar Depot di viale Vincenzo Lancetti 34;

-I tappeti della collezione “Legami” di Elena Salmistraro per Tai Ping, in mostra presso Tai Ping, in Piazza San Simpliciano;

Una menzione a sé merita Euroluce, salone internazionale dell’illuminazione presso il Salone del Mobile. Se questo articolo non tratta di quanto esposto in Fiera, tuttavia vogliamo comunque rimarcare la positiva riuscita di questa edizione di Euroluce che, con un layout nuovo (studiato da Lombardini22) e interessanti mostre ha reso migliore l’esperienza di visita, proponendosi come modello espositivo per il futuro.


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